**100% RAGGIUNTO! Grazie infinite a tutti i supporter della campagna! Nuovo obiettivo €2700 **

Raggiungere questo nuovo obiettivo può aiutarci a coprire una porzione maggiore delle spese di post-produzione del corto, che ammontano in totale a circa 6000 euro. Ora che questa prima soglia è stata superata, speriamo di poter superare anche le nostre previsioni!

Il corto

Black Eyed Dog è un cortometraggio di animazione stop-motion di 14 minuti che racconta la storia di Franco, un cacciatore solitario e ossessionato, e del suo cane Beniamino.

L’uomo, il cane e il mostro

Franco è un bambino che ama avventurarsi fra gli alberi e scattare foto di insetti e piccoli animali, che guarda con meraviglia. Un giorno, durante una delle sue spedizioni, si imbatte in una creatura impossibile: un enorme, mostruoso pesce fluttuante. Il trauma di questa visione lo cambia per sempre: diventa ossessionato dalla creatura e la disegna ripetutamente, per molti anni, tentando di riprodurla in maniera perfetta. Diventato ormai un giovane uomo, in lui non c’è più traccia dell’entusiasmo infantile. Ha riposto la macchina fotografica in uno scaffale impolverato e sopravvive cacciando gli animali che un tempo immortalava con passione. Beniamino, il suo cane, tenta incessantemente di distrarlo dalle sue manie e riportarlo alla vita.

Perché questa storia?

Volevo raccontare una storia di ossessione e redenzione, di come un’idea può diventare malattia e di come l’amore può salvare una persona. Ho deciso di racchiudere tutto in un contenitore di genere, il monster movie. Trovo interessante come si possa iperbolizzare alcuni aspetti della condizione umana creando mondi fantastici dove gli elementi sovrannaturali o fantascientifici fungono da pretesto per raccontare qualcosa di profondamente umano e autentico. Ho deciso di mettere in scena il rapporto giornaliero con i propri “mostri” usando il pesce come simbolo. Che si tratti di ansia, paura della morte, la fine di una relazione amorosa o semplicemente un’idea costante, tutti abbiamo avuto il nostro “pesce”, un’idea non necessariamente maligna ma totalizzante con cui si convive giornalmente e che vuole tutti noi stessi. Il cane, fido compagno del nostro protagonista, incarna gli affetti, i legami interpersonali che spesso allontaniamo in quei momenti di oscurità e che nonostante tutto cercano di riportarci verso la luce con una tenacia propria dell’amore incondizionato. Proprio per questo viene odiato e scacciato, preso a calci. La storia di Franco è il tentativo di tornare in quella calda primavera piena di bellezza in cui tutto era una sorpresa e niente poteva farci male, fino all’incontro con il pesce, la perdita dell’innocenza.

La squadra

Vorrei ringraziare le persone che fino ad ora mi hanno permesso di realizzare le riprese:

Marco Marcucci, che ha realizzato la splendida casa di legno in cui è ambientato il film;
Alessandro Pacioni, che ha dato i movimenti al personaggio adulto;
Cinzia Bartocci, che ha cucito i costumi in miniatura per i personaggi, con la collaborazione di Francesca Bartocci;
Andrea Gatopoulos e Andrea Manenti, che si sono alternati alla fotografia delle riprese;
tutta la squadra de Il Varco, Andrea e Marco Crispano, che hanno creduto nel progetto e mi hanno messo a disposizione spazi, attrezzatura e i soldi per cominciare a girare.

Spero che il progetto vi faccia emozionare, e che vogliate darmi una mano a terminarlo!

Alessandro