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Se Dante avesse avuto la telecamera, oggi ascoleteremmo l'italiano da chi lo ha inventato

Lombardia dialetti

PERCHE’ DIFENDERE I DIALETTI - I dialetti sono le lingue del passato. Quelle dei racconti dei nonni. E, non diciamo nessuna novità, rischiano di scomparire. Di andarsene. Come le lingue che non vengono scritte e che si parlano sempre meno.

Ma la bellezza dei dialetti non è scritta.

E' invece nelle pieghe dell’accento, è nelle vocali, nelle parole incomprensibili. Nelle rughe degli anziani e negli occhi dei bambini che spesso non lo parlano ma lo capiscono. La forza del dialetto è viva e nulla meglio di un video, di un vero e proprio documentario, può testimoniare una lingua che rischiamo seriamente di perdere.

I RAMI DEL PROGETTO - "I dialetti siamo noi. Non perdiamoci" è un progetto che si articola su due rami: un racconto scritto (i dialetti son già di per sé dei romanzi: basta ascoltare e trascrivere); e uno video: dove basta ascoltare e guardare. L’intento è quindi di realizzare una sorta di diario di viaggio e un documentario video.

COSA VORREI FARE - Per raccogliere le pieghe dei dialetti italiani ho pensato di girare le province d’Italia. Consapevole che spesso gli accenti cambiano a distanza di pochi chilometri all’interno dello stesso comune, mi è sembrato che l’unità di misura della Provincia sia quella che meglio soddisfa le esigenze di completezza e di logica concreta per un progetto di ricerca analitica di questo tipo.

PROGRAMMA – So che si tratta di un progetto lungo e impegnativo. Motivo per il quale voglio realizzarlo a step. Partire dalla Lombardia, la terra dove vivo, e via via – se voi mi assisterete – toccare tutte le province d’Italia fino ad arrivare alla Sicilia e alla Sardegna. Come? Semplice: attraverso conoscenze di vario titolo, vorrei girare i baretti di paese dove ancora il dialetto si parla. E qui scoprire curiosità, filmare racconti, tradurre e confrontare. Obiettivo: non far morire i dialetti. E divertirsi (a filmare per me, a guardare per voi).

QUANTO MI SERVE – Calcolando i chilometri, la benzina, l’autostrada, un panino, il montaggio del video, ho calcolato che per raccogliere i dialetti lombardi (12 province) mi servono 1000 euro. Partirei con il primo gradino, il più semplice, quello lombardo per poi allargarmi qualora il mio lavoro vi piaccia e vogliate rimanere con me, permettendomi di girare il resto del Nord Italia e poi andare oltre: al Centro, al Sud e nelle Isole.
Consapevole che ogni piccolo lavoro regionale ha una sua identità. Ogni 1000 euro aggiungerò una Regione.

DA DOVE PARTO - Lombardia: Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Varese, Pavia, Mantova, Cremona, Sondrio, Lodi.

Io sono pronta. E voi?

Il dialetto siamo noi: non perdiamoci.

Il dialetto siamo noi: non perdiamoci.