Si racconta che Maja, la più bella delle Pleiadi, in fuga dalla lontana Frigia navigò verso le coste dell'Abruzzo recante con sè il figlio Titano ferito a morte in una battaglia.
Alla ninfa disperata era stato detto che sulle aspre montagne vicino la costa avrebbe trovato le erbe magiche e miracolose per curare il figlio morente. Sbarcati sulla costa abruzzese, però, trovarono le montagne coperte di neve e le erbe introvabili.
In mancanza di cure il Titano morì e la madre disperata lo seppellì su quell'aspra montagna. Da allora gli abitanti della costa, quando il giorno volge verso la sera, vedono nel profilo del Gran Sasso il Gigante dormiente.

Maja, inconsolabile, vagò per le montagne affranta dal dolore fino a morire sul monte dedicato a Giove Paleno da dove poteva ogni giorno guardare la tomba dell'amato figlio. Fu così che il monte Paleno fu chiamato Majella, la "Montagna Madre".
Questa è la leggenda raccontata dai pastori quando credono di sentire i pianti di Maja nell'ululare del vento invernale.

Da sempre la Majella è stata considerata la montagna sacra per la grande frequentazione di eremiti sin dagli albori del cristianesimo. Uomini santi cercavano nelle forre più segrete, nelle balze più ardite, la necessaria solitudine per avvicinarsi a Dio. Francesco Petrarca definì a ragione queste montagne "Domus Christi".

Il nostro obiettivo è raccontare questo meraviglioso Parco Nazionale Majella-Morrone con un libro elettronico in formato PDF di circa 104 pagine con più di 100 fotografie da leggere su computer o tablet. Numerose immagini per descrivere abazie ed eremi tra i più sperduti e paesaggi di una natura struggente e unica, fotografati in tutti i momenti dell'anno.
Vi trasmetteremo il fascino esercitato da queste montagne maestose intrise di atmosfera mistica e selvaggia.

Majella Madre

Majella Madre